Cloud Transformation: i vantaggi per le PMI
Se il 2020 è stato un anno di grande diffusione del Cloud, con la pandemia che ha dato una spinta prepotente alla Cloud Transformation per raggiungere gli obiettivi di resilienza delle aziende, il 2023 possiamo etichettarlo come l’anno della consapevolezza, pronosticando che il 2024 sarà, di conseguenza, l’anno della sua maggior diffusione.
Ma partiamo con ordine: l’effettiva penetrazione di un sistema digitale tra le abitudini e le scelte delle aziende nasce dalla conoscenza dello strumento e dei suoi vantaggi tangibili, oltre che da una pianificazione oculata della sua implementazione.
Dalla valutazione dell’ambiente IT esistente alla migrazione dei dati e delle applicazioni per poi arrivare all’adozione di servizi cloud aggiuntivi e alla formazione del personale e gestione delle loro competenze in ambito cloud.
L’ostacolo principale alla scelta del cloud per le aziende e per gli studi professionali è la scarsa conoscenza che i decisori aziendali hanno di esso e dei vantaggi a breve e lungo termine che il cloud può portare ai beneficiari.
Analizziamo quindi con questo articolo il mondo del cloud e della Cloud Transformation.
Cos’è il Cloud e quali sono le tipologie di Cloud
Il Cloud è un ambiente informatico dove archiviare, gestire e elaborare dati, disponibili attraverso la rete internet anziché su un computer fisico o un server locale. Gli ambienti cloud offrono le stesse funzionalità di quelli fisici, ma sono in grado di offrire vantaggi aggiuntivi come un minore costo totale di proprietà e maggiori livelli di flessibilità e scalabilità.
I principali servizi cloud sono:
- Infrastructure as a Service (IaaS): risorse hardware virtuali su Internet, per cui gli utenti possono noleggiare server, storage e reti su base pay-as-you-go.
- Platform as a Service (PaaS): un ambiente di sviluppo completo, con strumenti e servizi per la creazione, il test e il rilascio di applicazioni.
- Software as a Service (SaaS): per accedere e utilizzare applicazioni software tramite Internet, senza dover gestire o mantenere l’infrastruttura sottostante.
Questi servizi vengono erogati grazie ad infrastrutture di cloud computing che possono essere di Public Cloud, che rende disponibile l’accesso su richiesta a un insieme condiviso di risorse (infrastrutturali e/o applicative) rapidamente allocabili o rilasciabili in autonomia e con un minimo sforzo di gestione, o Hybrid Cloud, un ambiente IT che utilizza, integra e orchestra risorse in Public Cloud, Private Cloud e on-premises con l’obiettivo di trarre il meglio delle varie modalità di erogazione delle tecnologie a seconda delle esigenze aziendali.
Qual è il livello di evoluzione della Cloud nelle aziende?
Il cloud è ormai una colonna portante nella digitalizzazione delle imprese: il 51% delle applicazioni aziendali risiede sul Cloud.
Come abbiamo anticipato, la pandemia ha velocizzato (e spesso forzato) l’adozione di sistemi Cloud, per la maggior parte soluzioni Saas a supporto di processi standard, con vantaggi limitati e criticità di gestione nel lungo periodo. 4 anni dopo, quindi le organizzazioni sento sempre più la necessità di rinnovare il parco applicativo aziendale, modernizzano architetture e tecnologie.
Dal refactoring, per l’ottimizzazione e ristrutturazione dell’architettura applicativa, al replatforming, ovvero la migrazione ad una nuova piattaforma di runtime, le principali difficoltà che si presentano in un processo di migrazione del portafoglio applicativo aziendale verso il cloud riguardano la comprensione delle dipendenze tra le applicazioni, seguita dalla complessità di migrare applicazioni e dati e di analizzare la fattibilità tecnica (seppur i vincoli tecnici alla migrazione sono percepiti dai decisori aziendali solo come l’ultima tra le esigenze di modernizzazione).
Certo è che il livello di diffusione del modello Cloud tra le grandi aziende e le PMI non è equivalente.
Per le Grandi Aziende il modello Cloud è ormai parte della quotidianità, qualcosa di certo e pervasivo, adottato in larga parte in sostituzione di soluzioni on-premise. Per le PMI, invece, la Cloud Transformation attrae sì una grande attenzione ma le adozioni di sistemi cloud sono ancora limitate: le PMI dimostrano un forte interesse al cloud in quanto strumento di supporto ma mancano di competenze, cultura e re-ingegnerizzazione riguardo alle tecnologie cloud.
Fondamentale per dare avvio al processo di Cloud Transformation ben pianificata e strategicamente efficace è quindi la creazione di cultura attorno all’argomento, con i decisori aziendali che devono farsi carico della spinta top down all’adozione dei nuovi sistemi, assicurandosi della formazione dei tecnici.
Quali sono i vantaggi del Cloud per le PMI?
Intraprendere un percorso di Cloud Transformation si inscrive perfettamente nel concetto di digitalizzazione delle aziende a cui è inevitabile andare incontro. L’adozione dei sistemi cloud, però, non riguarda soltanto un fattore tecnologico, ma anche economico: una pianificazione oculata permette di tuffarsi in un percorso di trasformazione digitale coerente e sostenibile, pure dal punto di vista dei costi.
Vediamo i vantaggi del Cloud più significativi per le organizzazioni:
- Flessibilità e Scalabilità: in base alle esigenze dell’organizzazione, il Cloud consente di aumentare o ridurre le risorse in modo rapido, efficiente e flessibile a seconda dei cambiamenti nella domanda.
- Riduzione dei Costi Operativi eliminando gli investimenti in hardware e infrastrutture on-premise, beneficiando di modelli di pagamento a consumo, riducendo i costi fissi e ottimizzando la spesa IT;
- Agilità e Velocità nello sviluppo, nell’implementazione e nel testare le applicazioni, per rispondere rapidamente alle opportunità di mercato;
- Accesso Remoto e Collaborazione da qualsiasi luogo con connessione internet a dati e applicazioni condivise dal team;
- Sicurezza dei servizi grazie a soluzioni avanzate di protezione dati, accesso sicuro e conformità normativa;
- Continuità del business e Disaster Recovery che garantiscono resilienza e capacità di ripristino in caso di interruzioni o catastrofi, grazie alla distribuzione dei servizi cloud in diverse regioni geografiche;
- Innovazione tecnologica con l’accesso alle soluzioni più avanzate senza necessità di aggiornamenti manuali, come per i sistemi di intelligenza artificiale, l’analisi dei dati, l’Internet delle cose (IoT);
- Ambiente sostenibile grazie alla riduzione della necessità di costruire e mantenere data center on-premise, promuovendo così un approccio più sostenibile alle risorse IT.